L’arrampicata sportiva e il Rock Master

È da circa dieci anni che sulle pareti rocciose del Basso Sarca si muovono, come ragni multicolori, numerosissimi freeclimbers italiani ed esteri. A partire dal 1990 l’arrampicata libera è diventata quasi uno sport di massa per il Basso Sarca.

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Occorre tener conto però che quasi il 75% dei praticanti è straniero; ad Arco essi trovano condizioni ambientali e climatiche che favoriscono l’arrampicata in tutti i mesi dell’anno.

Nel 1987 si è organizzata ad Arco, per la prima volta, la manifestazione sportiva denominata “Rock Master”, una gara ad invito riservata ai migliori specialisti del mondo. Inizialmente la competizione si svolgeva su una parete rocciosa in località Prabi; poi, anche per ragioni di sicurezza, è stata allestita una parete artificiale alta 24 metri, nella stessa località. Costruita con strutture metalliche e pannelli in fibra di vetro, è una dei più imponenti impianti artificiali per l’arrampicata esistenti al mondo.

La manifestazione si svolge in due giornate, solitamente nel mese di settembre. Gli organizzatori tracciano due itinerari che presentano difficoltà estreme. Gli atleti (maschi e femmine) hanno la possibilità di provare un tracciato, mentre l’altro rimane segreto. Attingendo a tutte le proprie risorse cercano di superare se stessi nell’arrivare in vetta alla parete. Il pubblico numerosissimo segue, naso all’insù, i tentativi dei propri beniamini, condividendo emotivamente la loro gioia o la loro delusione.

Per chi volesse praticare il freeclimbing nel territorio del comune di Arco vi sono diverse palestre di roccia: le pareti del Collodri, i liscioni del M. Baone e la palestra Policromuro. Soprattutto quest’ultima offre la possibilità di cimentarsi lungo percorsi che presentano difficoltà sempre più impegnative. Immersa nell’olivaia sopra l’abitato di S. Martino, questa dorsale rocciosa presenta una parete che, con un crescendo armonico, si eleva sempre più fino a giungere alle cave di pietra statuaria.

Gli atleti si muovono in sicurezza lungo “vie” tracciate da esperti che hanno fissato nella roccia anelli cui potersi agganciare nella salita. Solitamente gli arrampicatori sono assistiti da un collega alla base della parete. Anche per chi non è appassionato di questo sport, il vedere arrampicare contemporaneamente decine di freeclimbers su queste rocce dalle cento sfumature cromatiche, rappresenta realmente uno spettacolo estremamente avvincente.

Negli ultimi anni è stato approntata, ai piedi del “Policromuro”, un’area per la sosta così da permettere che la presenza di tanti atleti ben si integri con il paesaggio dell’olivaia.