Il Palazzo di Piazza ora Municipio di Arco

L’attuale Municipio di Arco era un tempo residenza dei conti d’Arco. Il Castello di Arco cessò infatti di essere, verso il XVI secolo, la residenza dei conti d’Arco. Essi preferirono, di norma, abitare nei comodi palazzi collocati tutt’attorno alla piazza principale del borgo. Nell’antico maniero rimanevano una piccola guarnigione, alcuni artigiani al servizio dei conti, la servitù ed, in qualche occasione, i “bravi” di cui i conti si circondavano.

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La prima notizia certa riguardante questo palazzo risale al 1582; nella già ricordata stima che i commissari tirolesi compiono dei beni dei d’Arco (esautorati di tutti i diritti sul loro antico feudo) troviamo il Palazzo di Piazza. Nel Seicento venne ventilata l’ipotesi che tale palazzo diventasse casa della comunità, in quanto la sede antica dove si riuniva la Rappresentanza comunale doveva essere abbattuta per far posto alla maestosa chiesa collegiata. Ma la comunità manifestò il suo dissenso e si acquistò la casa adiacente al palazzo. In un documento del 1738 si ritrova menzione del Palazzo di Piazza; in una spartizione fra due conti d’Arco, fratelli, venne attribuito al palazzo un valore economico modesto “attesoché del tutto ritrovasi rovinoso, che conviene rifabricarlo nuovamente dalla sua pianta”. E questo deve essere avvenuto in quanto la sua struttura attuale è di chiaro stampo settecentesco.

Nel palazzo visse, fino alla morte dell’ultima  erede, la  famiglia  dei  conti d’Arco residenti e governatori nel borgo; era circa la metà dell’Ottocento. In seguito il palazzo diventò proprietà del Comune di Arco che lo adibì a diverse funzioni, collegandolo con l’edificio a Nord, già casa comunale. Ora è sede del Municipio e sono previsti importanti interventi di restauro che dovrebbero rendere l’uso del palazzo assai più funzionale.Di particolare interesse è il portale principale, sormontato dalla versione più recente dello stemma di casa d’Arco, rispondente al tentativo, storicamente forzato, di attribuire ai d’Arco origini di grandissima nobiltà (Carlo Martello?!). Lo stemma infatti è sormontato da due arcieri; uno di essi rappresenta un “Moro” e ricorda quindi la sconfitta inferta agli arabi a Poitiers ad opera del capostipite della dinastia carolingia.

Meno vistoso, ma di maggior valore storico, è il portale attraverso cui si accede alla scalinata interna al Palazzo. Un documento del 1770 attesta la presenza di questo portale nel castello di Arco prima che esso venisse gravemente danneggiato dalle truppe del generale francese Vendome (estate 1703).

Pregevoli sono i mascheroni alle finestre e di importanza storica sono i reperti collocati nel cortile interno; fra essi alcune antichissime lapidi con iscrizioni, poste un tempo alla Porta del Ponte ed alla Porta di S. Pietro.