Questa prima serie di itinerari presentati a chi vuol conoscere in modo più approfondito il territorio del comune di Arco si conclude con il percorso più pianeggiante, ma certamente non meno interessante: la pista ciclabile che da Arco conduce sulle rive del Lago di Garda.
Essa ha inizio ad Arco nei pressi del campo sportivo di Via Pomerio; dall’ampio parcheggio ad Ovest dello stadio si diparte, in direzione Sud, una strada asfaltata che costeggia una campagna. Alla prima curva una breve rampa porta alla pista ciclabile. Il percorso è lungo poco più di cinque chilometri e costeggia l’argine destro del fiume Sarca. Un cartello segnala le corrette modalità d’uso della stradina perchè pedoni e ciclisti trovino la possibilità di fruirne in perfetta armonia. Ai lati vi sono le protezioni in legno; si incontra talvolta un luogo di sosta; vi è inoltre la possibilità di abbandonare od entrare nel percorso in più punti.
L’utilizzo per scopi idroelettrici di buona parte delle acque dell’immissario del più grande lago d’Italia toglie, ovviamente, una parte del fascino che questo percorso avrebbe. Si cammina o si pedala comunque in un ambiente estremamente rilassante mentre lo sguardo spazia sulla campagna, sui monti circostanti, nel verde degli alberi che crescono lungo il fiume.
Ai margini del greto del fiume, dove l’acqua scorre silenziosa fra i sassi arrotondati dai secoli, spuntano canneti che fanno ondeggiare al vento i loro pennacchi. In estate la pista è rallegrata dalla macchie multicolori degli oleandri.
A circa metà strada si passa accanto alla zona industriale di Arco, nella località un tempo detta “Prà de la fam”. Quei terreni infatti erano scarsamente adatti all’agricoltura perchè soggetti alle piene del Sarca. Più avanti però la campagna torna ad essere fertile e ben coltivata; siamo nel Linfano e l’antico toponimo è estremamente significativo.
Poco distante, fra gli olivi, si trova l’antica chiesetta della Madonna delle Vittorie, recentemente restaurata.
Nei pressi di questa chiesa i corpi franchi, intervenuti nella prima Guerra di Indipendenza, si scontrarono con le truppe austriache (aprile 1848).
Ad Est si scorgono in lontananza, sulla cresta che sovrasta la strada che da Torbole porta a Nago, i ruderi di Castel Penede; ed essi bastano per cogliere il grande ruolo strategico ch’ebbe quel castello, baluardo imprendibile a controllo delle vie che portavano al lago. Ad Ovest ecco il M. Brione con i lecci che segnano visivamente la stratigrafia rocciosa.
Finalmente il fiume torna se stesso; siamo ormai nei pressi di Torbole. La pista ciclabile finisce, ma basta attraversare la statale per giungere alla foce del Sarca, mentre qualche cigno bianchissimo si fa incontro ad accoglierci.