Da S.Martino a Massone

Questa passeggiata può iniziare nei pressi della chiesa di S. Martino di Arco. Ad essa si può arrivare tramite la ripida salita che inizia nella piazzetta del paese, oppure seguendo le indicazioni lungo la strada che porta verso Pianaura e Troiana. Sul retro della chiesa inizia un sentiero che, costeggiando in parte una proprietà recintata, arriva fin sulla strada asfaltata che sale da Massone. Poco più in là l’itinerario può proseguire imboccando una strada erta con fondo in cemento e sassi. La strada prosegue poi pianeggiante; tutt’attorno i muretti a secco sono realizzati con resti di cava, sassi minuti ed appiattiti. Giunti all’altezza dell’abitato di Massone una comoda scalinata porta in paese oppure risale immediatamente permettendo di continuare la passeggiata. Verso Nord si notano le balze rocciose con gli ultimi ripiani di olivi; più sopra i lecci abbarbicati alle pendici dirupate dello Stivo. Si giunge così ad un bivio e si può scendere verso Massone attraverso una strada in parte lastricata in pietre. Un’altra scalinata conduce verso le case sottostanti; si può comunque proseguire fino a giungere ad una grande villa, recentemente restaurata. Era la residenza della nobile famiglia dei de Angelini; il loro stemma in pietra, con i due angeli e le tre stelle, campeggia sul portale d’ingresso. La villa appartenne poi a Gianni Caproni, pioniere dell’aeronautica; il suo stemma, con il caprone rampante ed il motto “Senza cozzar dirocco”, è dipinto sul timpano della facciata.

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Qui potrebbe concludersi l’itinerario, oppure si possono percorrere le strade interpoderali dell’Oltresarca dirigendosi verso Bolognano. Mantenendosi a monte, si giunge al campo sportivo per poi arrivare al “capitello delle quattro facce”, ben visibile ai margini della boscaglia sovrastata dalla chiesa di S. Giacomo.

In tutta questa parte di campagna sono rimasti ancora i segni delle grandi proprietà fondiarie, le cosiddette “cesure”. Alti muri circondano i campi e grandi portali in pietra segnano gli ingressi; non possiamo fare a meno di ricordare Manzoni: “… per una di queste stradicciole tornava bel bello dalla passeggiata…”!